Discarica di Grottelline, Santorsola: «Per ora tutto congelato»

La risposta in Consiglio Regionale dell'assessore all'ambiente al M5S

martedì 12 gennaio 2016 15.04
E' stata una interrogazione urgente a firma dei consiglieri regionali Conca e Di Bari del Movimento 5 Stelle sulla "Realizzazione di una discarica in località Grottelline, Comune di Spinazzola (BT)", a riportare proprio l'attenzione verso questo tema caro ed importante per la città. In particolare, all'interrogazione posta dai due consiglieri pentastellati, poco fa in Consiglio Regionale, ha risposto l'assessore all'Ambiente Domenico Santorsola.

L'interrogazione è stata presentata da Grazia Di Bari: «Grottelline è un'area di interesse archeologico, storico e culturale, così come sostiene la stessa Regione Puglia nel Piano paesaggistico territoriale regionale, situato nel Comune di Spinazzola, provincia BAT. Il progetto di costruzione della discarica nasce nel 2003, con Fitto, ed è stato negli anni sostenuto e portato avanti con convinzione dal Governo Vendola, nonostante le evidenti criticità dal punto di vista idrogeologico e sismico e le rilevantissime peculiarità naturalistiche, storiche ed archeologiche del sito in questione. Il Presidente Emiliano è stato nominato, dal Sindaco di Poggiorsini, consigliere tutore per il sito di Grottelline. A parole ha dichiarato che se fosse stato eletto Presidente la discarica a Spinazzola non si sarebbe mai fatta, ma ora che è Presidente, che ha intenzione di fare? Intanto, il timido e maldestro disinteresse del Governo regionale è evidenziato dal tentativo di inviare tutta la documentazione relativa a Grottelline al Governo nazionale, affinché si prendano decisioni al posto nostro. Chiediamo come Movimento agli organi di governo regionali di chiarire e di agire concretamente per impedire l'apertura della discarica in questo di sito, valutando i danni economici, ambientali e di salute che deriverebbero a seguito dell'apertura della discarica, invece di valorizzare il sito che meriterebbe di essere pubblicizzato e fatto rientrare magari in un circuito turistico culturale».

La risposta dell'assessore: «Credo che tutta la questione relativa a Grottelline non possa essere racchiusa nello spazio di tre minuti. Ma sono convinto anche che i quesiti che lei ha posto non sono tutti in carico alla mia competenza e al mio assessorato, per cui mi limiterò a leggere quella che è la risposta scritta e poi potremo eventualmente discuterne in maniera più diretta. In relazione al contratto di affidamento del pubblico servizio di gestione dell'impianto complesso di RSU costituito dal centro di selezione linea di biostabilizzazione, con annessa discarica di servizio-soccorso, inclusa la progettazione e la realizzazione dell'impianto, è attualmente in corso una valutazione di assoggettamento a VIA per un intervento di manutenzione sul canale limitrofo del Consorzio Terre d'Apulia dell'impianto complesso di RSU in agro del Comune di Spinazzola a servizio del Bacino BA/4. Si tratta di una vicenda lunga e complessa, con alta componente di conflittualità tra i soggetti chiamati a esprimersi sulla vicenda. Va tuttavia chiarito in via preliminare che, come risulta da verbale dell'ultima conferenza di servizi, tenutasi nel mese di ottobre 2015, allo stato non sembrano emergere elementi nuovi tali da consentire una revisione in via di autotutela di precedenti provvedimenti amministrativi che sono, poiché risalenti nel tempo, ampiamente consolidati. Ho risposto credo alla prima domanda. Tra le tante questioni pendenti rispetto alla realizzazione del progetto vi è anche quella della titolarità dei rapporti giuridici che, in seguito alla chiusura della struttura del Commissario delegato per l'emergenza ambientale, determina un ulteriore elemento di complessità rispetto agli atti da adottare. Sul punto si stanno effettuando i necessari approfondimenti, prendendo spunto dalla disposizione rinvenente dalla legge n. 147/2013, che all'articolo 1, comma 422, recita: "Alla scadenza dello stato di emergenza le amministrazioni e gli enti ordinariamente competenti, individuati anche ai sensi dell'articolo 5, commi 4-ter e 4-quater, della legge 24 febbraio 1992, subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi nei procedimenti giurisdizionali pendenti, anche ai sensi dell'articolo 110 del Codice di procedura civile, decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito con modificazioni dalla legge 09/2001, n. 401, già facenti capo ai soggetti nominati ai sensi dell'articolo 5 della legge citata n. 225/1992. Ce lo ricordiamo tutti? Credo di no».

«Le disposizioni - ha detto ancora in aula Santorsola - di cui al presente comma trovano applicazione nelle sole ipotesi in cui i soggetti nominati ai sensi dell'articolo 5 della medesima legge n. 225/92 siano rappresentanti delle Amministrazioni e degli Enti ordinariamente competenti, ovvero soggetti dagli stessi designati. Un ulteriore approfondimento è in corso per analizzare la copiosa documentazione pervenuta e ancora in via di acquisizione da parte degli Enti e delle Amministrazioni altre interessate e da parte del proponente, e per esso il proprio legale, il direttore dei lavori, al fine di tutelare l'Ente regionale da eventuali contenziosi o azioni risarcitorie che dovessero scaturire dagli atti amministrativi. Nelle more di questi approfondimenti, per portare a termine tutta questa massa di lavoro, considerato il ruolo conferito all'impianto in località Grottelline dal Piano regionale dei rifiuti urbani, che lo pone al servizio di dieci Comuni della BAT, l'allora dirigente del servizio ecologia ha ritenuto che ricorressero i presupposti ai fini della rimessione degli atti del procedimento amministrativo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai fini del superamento del dissenso espresso in Conferenza di servizio ai sensi dell'articolo 14, comma 3, della legge n. 241. Per quanto riguarda i costi degli espropri, risulta agli atti d'ufficio soltanto la nota del 29.12.2014, protocollo Ecologia numero 295, del direttore dei lavori che ha sollecitato la stazione appaltante alla necessità di concludere e definire le procedure di esproprio in relazione anche ai lavori di manutenzione del canale limitrofo. Il costo totale dell'impianto, stimato in circa 13.110.000 euro, prevede una quota di cofinanziamento regionale di 4,5 milioni di euro, comprensivo dei costi di esproprio, quantificati nel quadro economico complessivo, per un importo di circa 700.000 euro. La modalità di erogazione di questo finanziamento è prevista secondo la procedura SAL per rate intermedie. Allo stato attuale, tuttavia, questa erogazione è ferma a causa delle vicissitudini che hanno congelato la realizzazione dell'impianto».