Coronavirus, Vito Montanaro: «Nessun allarme in Puglia»
Precisazioni e indicazioni del direttore del Dipartimento Politiche della Salute della Regione Puglia
sabato 22 febbraio 2020
16.29
«Non c'è alcun allarme e alcuna psicosi ingiustificata in Puglia» - l'intervento del direttore del Dipartimento Politiche della Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, a seguito dei casi di COVID-19 in Lombardia e Veneto.
«Tutti i possibili casi sospetti, anche quelli che non avevano nessun criterio epidemiologico e che hanno destato interesse da parte della stampa locale nelle ultime ore, sono passati al vaglio puntuale dei Dipartimenti di Prevenzione e del centro di riferimento per la diagnosi del nuovo Coronavirus.
Si ribadisce che nessun contagiato è stato finora identificato a seguito di specifici accertamenti. – comunica Montanaro - È indubbio che la segnalazione di casi confermati in Italia ha portato ad un innalzamento ulteriore del livello di sorveglianza e di attenzione da parte delle autorità sanitarie della regione. Ciò al fine di non sottovalutare alcun elemento di rischio.
La Regione – precisa - ha provveduto a rendere disponibili tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) per gli operatori sanitari di tutti i pronto soccorso e di tutte le strutture sanitarie.
Inoltre, i DPI sono disponibili per tutti i Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta oltre che quelli degli Scap che dovessero essere chiamati a valutare eventuali pazienti sintomatici.
Sono state, infine, intraprese tutte le azioni per il tempestivo allineamento a quanto previsto dall'ordinanza del Ministero della Salute che, come è noto, prevede misure di sorveglianza attiva e di profilassi basate sulla tempestiva segnalazione alle autorità sanitarie, ai Dipartimenti di prevenzione, ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta di chi abbia fatto ingresso in Italia da meno di 14 giorni dal soggiorno in aree a rischio della Cina dove è in corso l'epidemia da nuovo coronavirus.
Queste persone, per la salvaguardia della salute collettiva, sono invitate all'isolamento fiduciario a domicilio e a non violarlo concordando qualsiasi azione in accordo con i Dipartimenti di prevenzione territorialmente competenti, con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta. Non è altresì prevista l'esecuzione a tappeto di tamponi faringei per la verifica della presenza del nuovo coronavirus, come anche ribadito dal Ministero della salute, tranne in quei casi in cui le autorità sanitarie dovessero ravvisarne la necessità dopo attente e puntuali valutazioni».
«Tutti i possibili casi sospetti, anche quelli che non avevano nessun criterio epidemiologico e che hanno destato interesse da parte della stampa locale nelle ultime ore, sono passati al vaglio puntuale dei Dipartimenti di Prevenzione e del centro di riferimento per la diagnosi del nuovo Coronavirus.
Si ribadisce che nessun contagiato è stato finora identificato a seguito di specifici accertamenti. – comunica Montanaro - È indubbio che la segnalazione di casi confermati in Italia ha portato ad un innalzamento ulteriore del livello di sorveglianza e di attenzione da parte delle autorità sanitarie della regione. Ciò al fine di non sottovalutare alcun elemento di rischio.
La Regione – precisa - ha provveduto a rendere disponibili tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) per gli operatori sanitari di tutti i pronto soccorso e di tutte le strutture sanitarie.
Inoltre, i DPI sono disponibili per tutti i Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta oltre che quelli degli Scap che dovessero essere chiamati a valutare eventuali pazienti sintomatici.
Sono state, infine, intraprese tutte le azioni per il tempestivo allineamento a quanto previsto dall'ordinanza del Ministero della Salute che, come è noto, prevede misure di sorveglianza attiva e di profilassi basate sulla tempestiva segnalazione alle autorità sanitarie, ai Dipartimenti di prevenzione, ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta di chi abbia fatto ingresso in Italia da meno di 14 giorni dal soggiorno in aree a rischio della Cina dove è in corso l'epidemia da nuovo coronavirus.
Queste persone, per la salvaguardia della salute collettiva, sono invitate all'isolamento fiduciario a domicilio e a non violarlo concordando qualsiasi azione in accordo con i Dipartimenti di prevenzione territorialmente competenti, con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta. Non è altresì prevista l'esecuzione a tappeto di tamponi faringei per la verifica della presenza del nuovo coronavirus, come anche ribadito dal Ministero della salute, tranne in quei casi in cui le autorità sanitarie dovessero ravvisarne la necessità dopo attente e puntuali valutazioni».