Coronavirus, riattivato il Covid Hospital di Bisceglie

Blocco dei ricoveri ordinari e trasferimento dei degenti

martedì 13 ottobre 2020 15.21
Riattivato il Covid Hospital di Bisceglie. A partire da oggi è stato disposto il blocco dei ricoveri ordinari di ostetricia, pediatria, medicina, cardiologia, chirurgia, ortopedia e rianimazione dell'ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie. I pazienti attualmente presenti saranno dimessi o trasferiti presso altro presidio ospedaliero per consentire l'attivazione di posti letto Covid.

«Considerando l'andamento epidemiologico della pandemia da Covid 19 e la necessità di tenere separati i percorsi Covid da quelli no-Covid - dice Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt - abbiamo disposto che l'ospedale torni ad essere dedicato esclusivamente alla gestione dei pazienti con coronavirus».

Al momento non ci sono pazienti Covid ricoverati presso il reparto di Anestesia e Rianimazione mentre sono 19 i pazienti ricoverati presso l'unità operativa di Malattie Infettive e 7 i pazienti presenti nell'area del Pronto Soccorso dedicata all'Osservazione breve intensiva.

Gli attualmente positivi della Provincia Bat sono circa 420: i comuni che fanno registrare i numeri di positivi più alti sono Andria, Bisceglie, Barletta, Canosa di Puglia, Minervino e Trani.

«Ribadiamo a più voci la necessità in questa fase così delicata di rispettare tutte le disposizioni di contenimento del contagio contenute nelle circolari e nei regolamenti regionali e ministeriali - aggiunge Delle Donne - l'aumento dei casi non ci consente più di mantenere i percorsi separati all'interno del presidio ospedaliero e pertanto si rende necessario tornare a dedicare il presidio di Bisceglie esclusivamente ai pazienti Covid. Il nostro Dipartimento di Prevenzione con tutti gli Uffici di Igiene presenti sul territorio sta lavorando incessantemente per fare le valutazioni epidemiologiche necessarie - aggiunge il Direttore Generale - Abbiamo attivato i test rapidi antigenici per rendere i tempi di analisi e risposta più rapidi sugli screening, in affiancamento (e non in sostituzione) ai test molecolari. Sono a lavoro anche le due Usca presenti su Barletta e Andria e stiamo anche strutturando il potenziamento delle stesse su Trani e Bisceglie. I nostri sforzi sono massimi ma serve la collaborazione di tutti, serve il massimo rispetto delle norme e delle misure di igiene».