Calano gli occupati in agricoltura nella Bat
Gli iscritti ai registri sono 577 in meno nel 2021 rispetto all'anno precedente. Riglietti (Flai Cgil): «I conti non tornano»
martedì 19 aprile 2022
Il numero di lavoratori del comparto agricolo iscritti negli elenchi della Bat è sceso, nel 2021, di 577 unità rispetto all'anno precedente. Un calo che suscita forte preoccupazione, una tendenza negativa che nell'arco temporale compreso tra il 2017 e lo scorso anno ha complessivamente prodotto una contrazione marcata: 2234 gli addetti del settore in meno. Di contro, per quanto riguarda le giornate di lavoro dichiarate, è stato rilevato un aumento di 24405 (per un totale di oltre 1 milione e 780 mila), in funzione del quale, in media, ciascuno dei 18679 inclusi negli elenchi ha lavorato un giorno in più.
«Il maggior aumento di giornate dichiarate riguarda Andria con un +16359 e a seguire Minervino con +5999 giornate, Barletta con +5590, poi Bisceglie e Trani con numeri di gran lunga inferiori. Tutti gli altri Comuni della Bat mostrano un segno negativo» ha affermato Gaetano Riglietti, segretario provinciale Flai Cgil, evidenziando: «Il 29% dei braccianti ha un massimo di 50 giornate dichiarate e perciò, secondo quanto previsto dalle normative, non avrà neanche diritto alle prestazioni previdenziali. Poco più del 12% degli iscritti negli elenchi, ovvero 2827 lavoratori, è composto da stranieri, oltre la metà dei quali (1569) di nazionalità romena. I marocchini sono 191, gli albanesi 130, i bulgari 124, i nigeriani e i senegalesi 103. Poca cosa se si considera anche l'incidenza delle giornate dichiarate a proposito degli stranieri, che non va oltre il 12%» ha aggiunto Riglietti, osservando: «Quando si sostiene la manodopera non si trova per via della mancanza dei braccianti immigrati, riteniamo che non si vero perché questi numeri dimostrano che la percentuale di lavoratori stranieri è davvero residuale. E, se poi il numero degli iscritti negli elenchi 2021 diminuisce rispetto all'anno precedente, non si comprende il motivo del continuo grido di allarme relativo alla mancanza di manodopera». Il dato riguardante il lavoro femminile è al 14.28%.
L'incremento del numero di giornate dichiarate potrebbe essere legato anche all'emersione di alcune irregolarità. Solo il 24% dei braccianti della Bat supera le 151 giornate lavorate, mentre chi va oltre le 181 rappresenta appena il 3% del totale: un'eloquente contraddizione per un territorio dall'altissima vocazione agricola. «I conti non tornano e a maggior ragione proseguiremo con la nostra missione di "sindacato di strada" per portare avanti la nostra azione in difesa dei diritti dei lavoratori agricoli» ha concluso Riglietti.
«Il maggior aumento di giornate dichiarate riguarda Andria con un +16359 e a seguire Minervino con +5999 giornate, Barletta con +5590, poi Bisceglie e Trani con numeri di gran lunga inferiori. Tutti gli altri Comuni della Bat mostrano un segno negativo» ha affermato Gaetano Riglietti, segretario provinciale Flai Cgil, evidenziando: «Il 29% dei braccianti ha un massimo di 50 giornate dichiarate e perciò, secondo quanto previsto dalle normative, non avrà neanche diritto alle prestazioni previdenziali. Poco più del 12% degli iscritti negli elenchi, ovvero 2827 lavoratori, è composto da stranieri, oltre la metà dei quali (1569) di nazionalità romena. I marocchini sono 191, gli albanesi 130, i bulgari 124, i nigeriani e i senegalesi 103. Poca cosa se si considera anche l'incidenza delle giornate dichiarate a proposito degli stranieri, che non va oltre il 12%» ha aggiunto Riglietti, osservando: «Quando si sostiene la manodopera non si trova per via della mancanza dei braccianti immigrati, riteniamo che non si vero perché questi numeri dimostrano che la percentuale di lavoratori stranieri è davvero residuale. E, se poi il numero degli iscritti negli elenchi 2021 diminuisce rispetto all'anno precedente, non si comprende il motivo del continuo grido di allarme relativo alla mancanza di manodopera». Il dato riguardante il lavoro femminile è al 14.28%.
L'incremento del numero di giornate dichiarate potrebbe essere legato anche all'emersione di alcune irregolarità. Solo il 24% dei braccianti della Bat supera le 151 giornate lavorate, mentre chi va oltre le 181 rappresenta appena il 3% del totale: un'eloquente contraddizione per un territorio dall'altissima vocazione agricola. «I conti non tornano e a maggior ragione proseguiremo con la nostra missione di "sindacato di strada" per portare avanti la nostra azione in difesa dei diritti dei lavoratori agricoli» ha concluso Riglietti.