“Bella ma non Ballo” successo di Michele Bia
Il corto proiettato il 12 dicembre al Supercinema Buccomino di Spinazzola
sabato 13 dicembre 2014
12.44
"Bella Ma non Ballo" é il corto che il regista Michele Bia ha portato il 12 dicembre al Supercinema Buccomino di Spinazzola. Al centro il tema della bellezza. Il titolo richiama infatti un modo di dire popolare che allude alle ragazze di bella presenza che, considerate da chi le ammira irraggiungibili, rischiano spesso di rimanere sole e senza pretendenti.
I protagonisti però non si assoggetteranno a quel tipo di ballo usando infatti dei mezzi di protesta come il pianto, la bontà, il dialogo.
L'attenzione alle problematiche quali l'emarginazione, la diversità e le malattie mentali erano presenti anche nei precedenti lavori del regista modugnese.
La sala del Supercinema Buccomino gremita di gente ha assistito con attenzione al corto che é stato girato in parte anche nella sede di Villa Saraceno a Spinazzola: esperienza convissuta e maturata nell'ambito del laboratorio di cinema del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Bt e tenuto dalla cooperativa sociale "Questa Città" attiva da alcuni decenni proprio nel recupero ed il reinserimento dei disagiati psichici.
Dopo cinquant'anni dai "I Basilischi" di Lina Wertmuller, si é tornati sugli stessi luoghi, Minervino e Spinazzola, per narrare una storia al femminile di riscatto sociale.
I protagonisti però non si assoggetteranno a quel tipo di ballo usando infatti dei mezzi di protesta come il pianto, la bontà, il dialogo.
L'attenzione alle problematiche quali l'emarginazione, la diversità e le malattie mentali erano presenti anche nei precedenti lavori del regista modugnese.
La sala del Supercinema Buccomino gremita di gente ha assistito con attenzione al corto che é stato girato in parte anche nella sede di Villa Saraceno a Spinazzola: esperienza convissuta e maturata nell'ambito del laboratorio di cinema del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Bt e tenuto dalla cooperativa sociale "Questa Città" attiva da alcuni decenni proprio nel recupero ed il reinserimento dei disagiati psichici.
Dopo cinquant'anni dai "I Basilischi" di Lina Wertmuller, si é tornati sugli stessi luoghi, Minervino e Spinazzola, per narrare una storia al femminile di riscatto sociale.