Assembramenti preoccupanti. Lopalco: «Vietato cantar vittoria. Prudenza o casi aumenteranno»
L'epidemiologo: «Impossibile fare previsioni su una seconda ondata. Necessaria sorveglianza»
giovedì 21 maggio 2020
«La curva dei contagi, al momento, sembra sotto controllo ma la guerra è tutt'altro che vinta, specie considerando che nelle ultime ore, sul web si moltiplicano le immagini di folle di giovani che, senza indossare la mascherina, non rispettano la distanza» - queste le parole del prof. Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell'Università di Pisa e coordinatore scientifico della task force pugliese per l'emergenza coronavirus, intervistato da Teleborsa.
«In sanità è meglio sbagliare per eccesso di cautela. Servirà ancora tempo, almeno due settimane, per vedere gli effetti di questi preoccupanti atteggiamenti. Per molti, specie tra i più giovani, la fase della ripartenza è stata interpretata come un "liberi tutti", con tanto di assembramenti e capannelli che alzano l'asticella del rischio. Vietato cantare vittoria e abbassare la guardia perchè un errore in questa fase potrebbe vanificare tutti gli sforzi, economici e sanitari, fatti fin qui» - ha evidenziato Lopalco.
«Non abbiamo evidenze che possano confermare un possibile indebolimento del virus. L'ipotesi più plausibile è che al momento i sistemi di sorveglianza siano più efficienti e quindi i casi giungono all'osservazione più precocemente, essendo per o più lievi o addirittura asintomatici. Non si esclude un "indebolimento" del virus che si possa sviluppare nel corso dell'epidemia man mano che si selezionano ceppi meno virulenti.
In merito alle ripartenze della Fase 2, l'epidemiologo si è espresso sottolineando che «È importante che sul territorio sia pronto un sistema di sorveglianza che intercetti precocemente i nuovi casi e la partenza di nuovi focolai. Altrettanto importante è che il sistema ospedaliero sia pronto ad accogliere una eventuale seconda ondata con posti letto e terapie intensive dedicate.
Impossibile fare previsioni certe sulla probabilità di una seconda ondata. - ha aggiunto - Tutto dipenderà dalla capacità di gestire l'epidemia nei prossimi mesi. Se i focolai che via via si svilupperanno saranno tenuti sotto controllo, allora potrebbe non verificarsi alcuna seconda ondata. Senza controllo l'evenienza di una seconda ondata è quasi certa.
Questo virus è profondamente diverso da quello della SARS per quanto riguarda le modalità di trasmissione: è contagioso nella fase pre-sintomatica, esistono portatori del virus completamente asintomatici e lo stato di portatore dura spesso a lungo. Molto difficile che sparisca. La probabilità maggiore è che, come hanno fatto altri coronavirus umani nel passato, che diventi un comune virus stagionale che ad ogni inverno compaia in forma certamente meno impegnativa per il sistema sanitario. Il vaccino, ovviamente, cambierebbe da subito lo scenario».
«In sanità è meglio sbagliare per eccesso di cautela. Servirà ancora tempo, almeno due settimane, per vedere gli effetti di questi preoccupanti atteggiamenti. Per molti, specie tra i più giovani, la fase della ripartenza è stata interpretata come un "liberi tutti", con tanto di assembramenti e capannelli che alzano l'asticella del rischio. Vietato cantare vittoria e abbassare la guardia perchè un errore in questa fase potrebbe vanificare tutti gli sforzi, economici e sanitari, fatti fin qui» - ha evidenziato Lopalco.
«Non abbiamo evidenze che possano confermare un possibile indebolimento del virus. L'ipotesi più plausibile è che al momento i sistemi di sorveglianza siano più efficienti e quindi i casi giungono all'osservazione più precocemente, essendo per o più lievi o addirittura asintomatici. Non si esclude un "indebolimento" del virus che si possa sviluppare nel corso dell'epidemia man mano che si selezionano ceppi meno virulenti.
In merito alle ripartenze della Fase 2, l'epidemiologo si è espresso sottolineando che «È importante che sul territorio sia pronto un sistema di sorveglianza che intercetti precocemente i nuovi casi e la partenza di nuovi focolai. Altrettanto importante è che il sistema ospedaliero sia pronto ad accogliere una eventuale seconda ondata con posti letto e terapie intensive dedicate.
Impossibile fare previsioni certe sulla probabilità di una seconda ondata. - ha aggiunto - Tutto dipenderà dalla capacità di gestire l'epidemia nei prossimi mesi. Se i focolai che via via si svilupperanno saranno tenuti sotto controllo, allora potrebbe non verificarsi alcuna seconda ondata. Senza controllo l'evenienza di una seconda ondata è quasi certa.
Questo virus è profondamente diverso da quello della SARS per quanto riguarda le modalità di trasmissione: è contagioso nella fase pre-sintomatica, esistono portatori del virus completamente asintomatici e lo stato di portatore dura spesso a lungo. Molto difficile che sparisca. La probabilità maggiore è che, come hanno fatto altri coronavirus umani nel passato, che diventi un comune virus stagionale che ad ogni inverno compaia in forma certamente meno impegnativa per il sistema sanitario. Il vaccino, ovviamente, cambierebbe da subito lo scenario».