A Spinazzola: Leggere il borgo. Leggere nel borgo. Al via la 3^ edizione
Un evento culturale, letterario, fotografico ed enogastronomico a cielo aperto
mercoledì 5 agosto 2020
9.03
A partire da venerdì 7 agosto fino a domenica 9 agosto il borgo antico di Spinazzola, quello che ha fatto da scenografia per Tolo tolo di Checco Zalone e Pinocchio di Matteo Garrone, sarà protagonista di un evento culturale, letterario, fotografico ed enogastronomico a cielo aperto.
L'"Associazione cittadina per la tutela e la valorizzazione del centro storico e del territorio" guidato dalla prof.ssa Elide Bozzani, aprirà i battenti alla terza edizione della Manifestazione Leggere il borgo. Leggere nel borgo.
Concepita come una trilogia partita nell'agosto del 2018, la prima edizione ha visto come protagonisti gli scrittori di Spinazzola, l'edizione del 2109 gli autori della Puglia, quella di quest'anno quelli del Sud.
Professoressa Bozzani come si articola l'edizione 2020 di Leggere il borgo Leggere nel borgo?
Questa edizione si svolgerà in 3 giorni utilizzando linguaggi diversi: narrativi, fotografici, poetici, musicali, coeuretici, enogastronomici, paesaggistici. Inoltre si avvarrà della collaborazione di altre associazioni del territorio.
Perché leggere, continuare a leggere, ostinatemente leggere?
Per sfuggire il male più insidioso del mondo contemporaneo, che mina il tessuto sociale di tutti i territori: ovvero l'illusione del presente, del Hic et Nunc , o meglio dell'oscenizzazione del presente ( osceno dal greco Kenòs ovvero "vuoto" ).
Viviamo nell'asincronicità confusi e sbandati, siamo diventati "uomo massa", "uomo bisaccia" chiusi in gabbie di vetro al cappio di tecniche manipolative e assistiamo ad una continua banalizzazione delle nostre emozioni, tutto di noi è esposto o meglio sovraesposto.
Occorre riappropriarsi dello spirito creativo di un tempo e per ritrovarlo dobbiamo innanzi tutto ritrovare noi stessi, domandandoci chi siamo e chi vogliamo essere.
I libri possono aiutarci a trovare le risposte, le parole come fili di Arianna ci conducono nel dedalo della nostra identità che è anche memoria. Le neuroscienze confermano il ruolo della memoria e dell'immaginazione che si attivano attraverso la lettura come contributi fondamentali per determinare la nostra identità. iIdentità che appartiene anche al territorio in cui si vive.
Perché parlare del Sud?
Quest'anno il tema centrale è il Sud visto, letto e interpretato in tutte le sue sfaccettature per coglierne il Genius loci.
Durante l'emergenza Covid 19 sono emersi antichi dissapori e risentimenti circa l'annosa "questione meridionale". Contrasti che possono essere destabilizzanti tanto che lo stesso Presidente Mattarella si è mostrato preoccupato.
Quindi parlare di Sud è un modo per ribadire l'unità territoriale, fermo restando le peculiarità proprie di ogni territorio.
Quali sono gli scopi sottesi a questa manifestazione?
Sono numerosi:
Cosa possiamo imparare dall'ascolto della lettura di scrittori del Sud ?
Leggere e ascoltare gli scrittori del Sud può servirci scoprire la loro capacità creativa, per ripensare e ripercorrere con loro gli eventi storici del passato per ripensare i luoghi in cui viviamo e dare valore alla bellezza.
Può essere utile per andare oltre le apparenze, per riappropriarci della vocazione di ogni territorio, per dimostrare che non esistono sentenze inappellabili all'arretratezza di un territorio e che il problema è politico e culturale e deve coinvolgere l'Italia intera.
Parliamo del programma delle tre giornate
Il 7 agosto sarà dedicato ad una mostra a cura di Pietro Amendolara che ha catturato le immagini del calendario del Parco dell'Alta Murgia. Il fotografo camminando lungo i sentieri della zona ha fissato impressioni colte attraverso i cinque sensi in istanti atemporali che diventano eterni nelle immagini sottratte alla fuggevolezza del tempo.
Personalmente ritengo la fotografia uno straordinario mezzo di conoscenza del territorio.
Sarà ospite della serata Francesco Tarantini Presidente del Parco dell'alta Murgia e di Legambiente.
L'8 agosto "Uomini Libro" e "Uomini documento" offriranno con le loro letture spunti di riflessione su vari aspetti del Sud.
Tali spunti saranno approfonditi in autunno attraverso incontri monografici su ogni tema trattato.
Non mancheranno pensieri dedicati al Sud del Sud: temi quali il Mediterraneo e l'immigrazione.
Il terzo giorno, 9 agosto, tre esperti: un ricercatore Giuseppe Ceddia, uno storico Giacomo Massimiliano Desiante e un giornalista Marino Pagano, che io stessa introdurrò per illustrare meglio gli obiettivi della manifestazione, proveranno a fare una sintesi sulla questione meridionale, su alcune eccellenze o esempi di riesilenza del sud, su alcune prospettive per i piccoli centri abitati.
A far da cornice il Borgo di Spinazzola e a conclusione: musica popolare, un intermezzo teatrale, danze e una performance culinaria.
Quale messaggio vogliamo dare ai lettori?
Tanti tanti libri per stimolare la capacità critica e aumentare la consapevolezza di sé e il senso di appartenenza.
L'"Associazione cittadina per la tutela e la valorizzazione del centro storico e del territorio" guidato dalla prof.ssa Elide Bozzani, aprirà i battenti alla terza edizione della Manifestazione Leggere il borgo. Leggere nel borgo.
Concepita come una trilogia partita nell'agosto del 2018, la prima edizione ha visto come protagonisti gli scrittori di Spinazzola, l'edizione del 2109 gli autori della Puglia, quella di quest'anno quelli del Sud.
Professoressa Bozzani come si articola l'edizione 2020 di Leggere il borgo Leggere nel borgo?
Questa edizione si svolgerà in 3 giorni utilizzando linguaggi diversi: narrativi, fotografici, poetici, musicali, coeuretici, enogastronomici, paesaggistici. Inoltre si avvarrà della collaborazione di altre associazioni del territorio.
Perché leggere, continuare a leggere, ostinatemente leggere?
Per sfuggire il male più insidioso del mondo contemporaneo, che mina il tessuto sociale di tutti i territori: ovvero l'illusione del presente, del Hic et Nunc , o meglio dell'oscenizzazione del presente ( osceno dal greco Kenòs ovvero "vuoto" ).
Viviamo nell'asincronicità confusi e sbandati, siamo diventati "uomo massa", "uomo bisaccia" chiusi in gabbie di vetro al cappio di tecniche manipolative e assistiamo ad una continua banalizzazione delle nostre emozioni, tutto di noi è esposto o meglio sovraesposto.
Occorre riappropriarsi dello spirito creativo di un tempo e per ritrovarlo dobbiamo innanzi tutto ritrovare noi stessi, domandandoci chi siamo e chi vogliamo essere.
I libri possono aiutarci a trovare le risposte, le parole come fili di Arianna ci conducono nel dedalo della nostra identità che è anche memoria. Le neuroscienze confermano il ruolo della memoria e dell'immaginazione che si attivano attraverso la lettura come contributi fondamentali per determinare la nostra identità. iIdentità che appartiene anche al territorio in cui si vive.
Perché parlare del Sud?
Quest'anno il tema centrale è il Sud visto, letto e interpretato in tutte le sue sfaccettature per coglierne il Genius loci.
Durante l'emergenza Covid 19 sono emersi antichi dissapori e risentimenti circa l'annosa "questione meridionale". Contrasti che possono essere destabilizzanti tanto che lo stesso Presidente Mattarella si è mostrato preoccupato.
Quindi parlare di Sud è un modo per ribadire l'unità territoriale, fermo restando le peculiarità proprie di ogni territorio.
Quali sono gli scopi sottesi a questa manifestazione?
Sono numerosi:
- chiarire il concetto di territorialità
- stimolare curiosità culturali nei cittadini
- rafforzare il concetto di identità come frontiera ovvero il confine in cui si incontra l'altro
- creare una comunità attiva
- essere catalizzatori di processi culturali
- ristabilire alcune verità storiche trascurate o travisate
- acquisire maggiore consapevolezza d sé
Cosa possiamo imparare dall'ascolto della lettura di scrittori del Sud ?
Leggere e ascoltare gli scrittori del Sud può servirci scoprire la loro capacità creativa, per ripensare e ripercorrere con loro gli eventi storici del passato per ripensare i luoghi in cui viviamo e dare valore alla bellezza.
Può essere utile per andare oltre le apparenze, per riappropriarci della vocazione di ogni territorio, per dimostrare che non esistono sentenze inappellabili all'arretratezza di un territorio e che il problema è politico e culturale e deve coinvolgere l'Italia intera.
Parliamo del programma delle tre giornate
Il 7 agosto sarà dedicato ad una mostra a cura di Pietro Amendolara che ha catturato le immagini del calendario del Parco dell'Alta Murgia. Il fotografo camminando lungo i sentieri della zona ha fissato impressioni colte attraverso i cinque sensi in istanti atemporali che diventano eterni nelle immagini sottratte alla fuggevolezza del tempo.
Personalmente ritengo la fotografia uno straordinario mezzo di conoscenza del territorio.
Sarà ospite della serata Francesco Tarantini Presidente del Parco dell'alta Murgia e di Legambiente.
L'8 agosto "Uomini Libro" e "Uomini documento" offriranno con le loro letture spunti di riflessione su vari aspetti del Sud.
Tali spunti saranno approfonditi in autunno attraverso incontri monografici su ogni tema trattato.
Non mancheranno pensieri dedicati al Sud del Sud: temi quali il Mediterraneo e l'immigrazione.
Il terzo giorno, 9 agosto, tre esperti: un ricercatore Giuseppe Ceddia, uno storico Giacomo Massimiliano Desiante e un giornalista Marino Pagano, che io stessa introdurrò per illustrare meglio gli obiettivi della manifestazione, proveranno a fare una sintesi sulla questione meridionale, su alcune eccellenze o esempi di riesilenza del sud, su alcune prospettive per i piccoli centri abitati.
A far da cornice il Borgo di Spinazzola e a conclusione: musica popolare, un intermezzo teatrale, danze e una performance culinaria.
Quale messaggio vogliamo dare ai lettori?
Tanti tanti libri per stimolare la capacità critica e aumentare la consapevolezza di sé e il senso di appartenenza.