A Bari un’installazione artistica per raccontare la Fiera del Levante tra passato, presente e futuro
Cinque libri giganti saranno esposti dal 7 al 9 ottobre in via Sparano
giovedì 6 ottobre 2022
10.32
L'85esima Campionaria generale internazionale attraverso le parole e le immagini fotografiche, anche storiche, di cinque libri giganti che saranno esposti dal 7 al 9 ottobre in via Sparano per poi essere trasferiti nel quartiere fieristico dal 15 al 23 ottobre. Un'installazione che vuole celebrare la storia e la tradizione della Fiera del Levante, il suo essere ponte tra Oriente e Occidente con uno sguardo però sempre rivolto al futuro e all'innovazione, patrimonio storico, culturale, economico-sociale da salvaguardare tra i più importanti della città di Bari e dell'intera area metropolitana. Cinque temi per cinque libri che raccontano la Fiera del Levante dalle sue origini fino alle prospettive future, passando per la sua vocazione imprenditoriale nel nome di San Nicola e dell'Oriente. "E' un modo – dichiara il presidente di Nuova Fiera del Levante Alessandro Ambrosi – per celebrare e ricordare alla città di Bari, ai baresi e ai numerosi turisti che la stanno affollando, come la Fiera si stia trasformando senza tradire la sua storia. Quale migliore narrazione se non quella di un libro capace di avvicinare le sensibilità e costruire comunità. In questo "evento Fuori Salone" racconteremo storie di vita interpretando trasformazioni sociali. Eh si, vogliamo continuare ad emozionarci".
I CINQUE LIBRI
Tutto inizia così.
Dall'inaugurazione della prima Campionaria, nel 1930, e l'intuizione del primo presidente Antonio De Tullio sulla necessità, per il territorio, di una fiera internazionale che desse voce e spazio ai prodotti delle imprese locali, fino all'ampliamento della vocazione fieristica a diventare ponte per l'Oriente, come l'aveva definita Mussolini quando diede l'assenso per la sua costruzione nel 1923. E poi la nascita di Radio Bari, che in occasione della Fiera del Levante si allacciò alla rete nazionale e che dal 1934 iniziò a trasmettere anche in lingua araba oltre che in greco e albanese, confermando la vocazione verso l'Oriente che è e continua ad essere orizzonte della Puglia senza confini.
San Nicola, la caravella, la fiera
Profondo e indissolubile il legame tra la Fiera del Levante e San Nicola, il santo dal volto scuro, accomunati da una radice che si rintraccia nella rievocazione storica della traslazione del Santo da Myra a Bari e nelle origini della Caravella, simbolo della Fiera e il cui destino è indissolubilmente legato al mare. Bari città dell'accoglienza e della vocazione per gli scambi commerciali e le contaminazioni. Bari città di San Nicola, della fiera e della caravella. Una caravella orgogliosa sia delle lontane radici mercantili sia di quel valore simbolico che continua a unire Oriente e Occidente ma anche San Nicola e la Fiera del levante.
Una fiera a levante
Fin dalla sua costituzione la fiera ha sempre rivolto lo sguardo a Levante, all'Europa dell'est, all'Africa, al Medio Oriente, all'Asia. Ha sempre cercato, e mantenuto vivo, un costante dialogo con il Mediterraneo e la sua cultura millenaria, le sue tradizioni, la sua storia. Un continuo scambio, una continua contaminazione. La Fiera del Levante da sempre ben rappresenta la vocazione di Bari ad essere città del dialogo. Un dialogo che è interreligioso e culturale- nel nome del santo patrono- ma anche economico e commerciale. Un dialogo che parla al mondo ma con lo sguardo sempre rivolto a levante.
Una fiera per le imprese
Inaugurando l'edizione del 1965, Aldo Moro disse: "La Fiera del Levante è una rassegna significativa delle intuizioni, dell'energia, della capacità di intrapresa, della volontà di lavoro del Mezzogiorno". Ed oggi vale più che mai. Oggi la Fiera torna, dopo un anno di pausa, dopo aver attraversato la pandemia da Covid19, e nel pieno di una crisi estrema dettata dal conflitto russo-ucraino che sta avendo ripercussioni immense sulle imprese e famiglie. Ma torna con la volontà di non rinunciare ad esserci. Perché le belle storie non finiscono mai, ed esserci, lanciare un segnale, è importante. Forse è d'obbligo. È il segnale di una economia che non si piega ma che resiste e va avanti.
La fiera del futuro
Mediterraneo. Innovazione. Agroalimentare. Creatività e design. Quattro grandi aree di interesse su cui la Fiera del 2022 punta e vuole investire, tra tradizione e innovazione, sguardo al futuro e rispetto di una storia che ci appartiene e fa parte del vissuto di tutti noi. E che rende grande la Puglia nel mondo. Ma anche grande attenzione per lo svago, il divertimento e l'impegno sociale con il coinvolgimento delle famiglie e i più giovani, con artisti di strada e grandi eventi. Anche nell'edizione 2022, la Fiera del Levante è tutto questo e molto, molto di più.
I CINQUE LIBRI
Tutto inizia così.
Dall'inaugurazione della prima Campionaria, nel 1930, e l'intuizione del primo presidente Antonio De Tullio sulla necessità, per il territorio, di una fiera internazionale che desse voce e spazio ai prodotti delle imprese locali, fino all'ampliamento della vocazione fieristica a diventare ponte per l'Oriente, come l'aveva definita Mussolini quando diede l'assenso per la sua costruzione nel 1923. E poi la nascita di Radio Bari, che in occasione della Fiera del Levante si allacciò alla rete nazionale e che dal 1934 iniziò a trasmettere anche in lingua araba oltre che in greco e albanese, confermando la vocazione verso l'Oriente che è e continua ad essere orizzonte della Puglia senza confini.
San Nicola, la caravella, la fiera
Profondo e indissolubile il legame tra la Fiera del Levante e San Nicola, il santo dal volto scuro, accomunati da una radice che si rintraccia nella rievocazione storica della traslazione del Santo da Myra a Bari e nelle origini della Caravella, simbolo della Fiera e il cui destino è indissolubilmente legato al mare. Bari città dell'accoglienza e della vocazione per gli scambi commerciali e le contaminazioni. Bari città di San Nicola, della fiera e della caravella. Una caravella orgogliosa sia delle lontane radici mercantili sia di quel valore simbolico che continua a unire Oriente e Occidente ma anche San Nicola e la Fiera del levante.
Una fiera a levante
Fin dalla sua costituzione la fiera ha sempre rivolto lo sguardo a Levante, all'Europa dell'est, all'Africa, al Medio Oriente, all'Asia. Ha sempre cercato, e mantenuto vivo, un costante dialogo con il Mediterraneo e la sua cultura millenaria, le sue tradizioni, la sua storia. Un continuo scambio, una continua contaminazione. La Fiera del Levante da sempre ben rappresenta la vocazione di Bari ad essere città del dialogo. Un dialogo che è interreligioso e culturale- nel nome del santo patrono- ma anche economico e commerciale. Un dialogo che parla al mondo ma con lo sguardo sempre rivolto a levante.
Una fiera per le imprese
Inaugurando l'edizione del 1965, Aldo Moro disse: "La Fiera del Levante è una rassegna significativa delle intuizioni, dell'energia, della capacità di intrapresa, della volontà di lavoro del Mezzogiorno". Ed oggi vale più che mai. Oggi la Fiera torna, dopo un anno di pausa, dopo aver attraversato la pandemia da Covid19, e nel pieno di una crisi estrema dettata dal conflitto russo-ucraino che sta avendo ripercussioni immense sulle imprese e famiglie. Ma torna con la volontà di non rinunciare ad esserci. Perché le belle storie non finiscono mai, ed esserci, lanciare un segnale, è importante. Forse è d'obbligo. È il segnale di una economia che non si piega ma che resiste e va avanti.
La fiera del futuro
Mediterraneo. Innovazione. Agroalimentare. Creatività e design. Quattro grandi aree di interesse su cui la Fiera del 2022 punta e vuole investire, tra tradizione e innovazione, sguardo al futuro e rispetto di una storia che ci appartiene e fa parte del vissuto di tutti noi. E che rende grande la Puglia nel mondo. Ma anche grande attenzione per lo svago, il divertimento e l'impegno sociale con il coinvolgimento delle famiglie e i più giovani, con artisti di strada e grandi eventi. Anche nell'edizione 2022, la Fiera del Levante è tutto questo e molto, molto di più.