Scuola e Lavoro
Maturità, prime valutazioni per gli studenti. Ora l'esame orale
Prime novità per quanto riguarda le prove di Stato del 2023
Italia - lunedì 27 giugno 2022
11.45
Gli oltre 500 mila maturandi di tutta Italia si sono messi alle spalle la prima fase degli esami di Stato. Nei giorni scorsi sono stati completati il tema di italiano e la verifica relativa alle discipline più importanti di ogni corso di studio (differente in ciascun istituto perché sono state le commissioni interne a occuparsi dell'elaborazione della traccia). Gli studenti hanno già potuto scoprire i punteggi ottenuti nelle due prove, fino a un massimo di 15 per la prima e di 10 per la seconda, che si sono sommati ai crediti scolastici maturati nel corso del triennio.
Solo per qualche giorno i ragazzi hanno potuto riposarsi e ricaricare un po' le batterie. Lunedì 27 giugno hanno infatti preso il via gli orali, l'ultimo esame in programma per i maturandi prima di chiudere definitivamente il proprio anno scolastico 2021-2022 e salutare anche la scuola superiore.
Intanto, il ministro Patrizio Bianchi e l'intero Governo sono al lavoro per progettare la maturità 2023. Oltre alla data del compito di italiano già stabilita (21 giugno), si comincia a pensare al format per cercare di anticipare un po' i tempi: l'intenzione, sulla scia molto positiva di quest'anno, è quella di confermare (e quindi cambiare, visto che era attuato solo nel periodo Covid) la prevalenza dei docenti interni nella commissione d'esame col solo presidente esterno e la seconda prova non decisa dal ministero.
Solo per qualche giorno i ragazzi hanno potuto riposarsi e ricaricare un po' le batterie. Lunedì 27 giugno hanno infatti preso il via gli orali, l'ultimo esame in programma per i maturandi prima di chiudere definitivamente il proprio anno scolastico 2021-2022 e salutare anche la scuola superiore.
Intanto, il ministro Patrizio Bianchi e l'intero Governo sono al lavoro per progettare la maturità 2023. Oltre alla data del compito di italiano già stabilita (21 giugno), si comincia a pensare al format per cercare di anticipare un po' i tempi: l'intenzione, sulla scia molto positiva di quest'anno, è quella di confermare (e quindi cambiare, visto che era attuato solo nel periodo Covid) la prevalenza dei docenti interni nella commissione d'esame col solo presidente esterno e la seconda prova non decisa dal ministero.