Associazioni
Agroalimentare, olio extravergine superstar
L'analisi di Coldiretti Bat sull'export della provincia
Puglia - domenica 26 marzo 2017
0.06 Comunicato Stampa
E' stato il settore agroalimentare con un aumento del +17,4%, unitamente al tessile (+30,3%), all'abbigliamento (+18,7%) e alla farmaceutica (+17,2%), a guidare nel 2016 la crescita delle esportazioni della provincia di Barletta, Andria, Trani, secondo i dati diffusi da Euro*IDEES-Bruxelles e l'olio extravergine, sottolinea Coldiretti BAT, si conferma superstar sui mercati mondiali.
"Il comparto oleario solo nel 2016 ha prodotto, nonostante la difficile campagna agraria, ben 180mila quintali di extravergine di grande qualità – commenta il Delegato Confederale di Coldiretti Bari e BAT, Angelo Corsetti – dove Andria spicca proprio per la straordinaria vocazione olivicola. L'aumento costante del consumo di olio di oliva, che nel mondo ha fatto un balzo del 50 per cento negli ultimi 20 anni, apre grandi opportunità che il Made in Italy deve saper cogliere e per farlo deve puntare sull'identità, sulla legalità e sulla trasparenza per recuperare credibilità anche all'estero. Nella BAT, cioè solo in 3 comuni, gli ettari olivetati sono ben 32.050 e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,2 milioni di quintali di olive".
Il settore oleario in Puglia conta un fatturato di 522 milioni di euro l'anno. Il tessuto imprenditoriale è rappresentato da 270mila imprese olivicole, pari al 22% delle aziende italiane. L'olio è il terzo prodotto pugliese più esportato, per un valore di circa 106 milioni di euro, quasi il 9% dell'export di olio dall'Italia. La BAT rappresenta una fetta importante delle esportazioni pugliesi di olio nel mondo.
"Essenziale puntare sulla promozione e sulla valorizzazione dell'olio extravergine di oliva – continua il Direttore di Coldiretti Bari e BAT, Marino Pilati - con particolare riguardo ad azioni divulgative per favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extravergini di qualità. Il consumatore associa all'olio extravergine l'immagine della terra e della casa, è un'immagine strettamente legata ai valori della provenienza territoriale e della tipicità del prodotto che non sono clonabili perché unici ed irripetibili. Per la qualità delle sue produzioni Andria e la BAT si confermano icone del mercato a livello mondiale. Molto del successo del made in Italy nel mondo è stato creato dal commercio dell'olio extra vergine di oliva. Gli oli di maggior pregio (extra e vergini) concorrono al 76% delle vendite all'estero".
E' un patrimonio che va costantemente tutelato e promosso e per questo va applicata alla lettera la 'legge salva-olio' – dice Coldiretti BAT - la n. 9 del 2013 ed è necessaria l'accelerazione dell'iter del disegno di legge che reca le "nuove norme in materia di reati agroalimentari", elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, a supporto dell'attività degli organismi di controllo che hanno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni. Dall'introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi – conclude Coldiretti BAT - all'estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull'origine, dall'introduzione di sanzioni aggiuntive come l'interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo alcune delle misure previste dal provvedimento.
"Il comparto oleario solo nel 2016 ha prodotto, nonostante la difficile campagna agraria, ben 180mila quintali di extravergine di grande qualità – commenta il Delegato Confederale di Coldiretti Bari e BAT, Angelo Corsetti – dove Andria spicca proprio per la straordinaria vocazione olivicola. L'aumento costante del consumo di olio di oliva, che nel mondo ha fatto un balzo del 50 per cento negli ultimi 20 anni, apre grandi opportunità che il Made in Italy deve saper cogliere e per farlo deve puntare sull'identità, sulla legalità e sulla trasparenza per recuperare credibilità anche all'estero. Nella BAT, cioè solo in 3 comuni, gli ettari olivetati sono ben 32.050 e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,2 milioni di quintali di olive".
Il settore oleario in Puglia conta un fatturato di 522 milioni di euro l'anno. Il tessuto imprenditoriale è rappresentato da 270mila imprese olivicole, pari al 22% delle aziende italiane. L'olio è il terzo prodotto pugliese più esportato, per un valore di circa 106 milioni di euro, quasi il 9% dell'export di olio dall'Italia. La BAT rappresenta una fetta importante delle esportazioni pugliesi di olio nel mondo.
"Essenziale puntare sulla promozione e sulla valorizzazione dell'olio extravergine di oliva – continua il Direttore di Coldiretti Bari e BAT, Marino Pilati - con particolare riguardo ad azioni divulgative per favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extravergini di qualità. Il consumatore associa all'olio extravergine l'immagine della terra e della casa, è un'immagine strettamente legata ai valori della provenienza territoriale e della tipicità del prodotto che non sono clonabili perché unici ed irripetibili. Per la qualità delle sue produzioni Andria e la BAT si confermano icone del mercato a livello mondiale. Molto del successo del made in Italy nel mondo è stato creato dal commercio dell'olio extra vergine di oliva. Gli oli di maggior pregio (extra e vergini) concorrono al 76% delle vendite all'estero".
E' un patrimonio che va costantemente tutelato e promosso e per questo va applicata alla lettera la 'legge salva-olio' – dice Coldiretti BAT - la n. 9 del 2013 ed è necessaria l'accelerazione dell'iter del disegno di legge che reca le "nuove norme in materia di reati agroalimentari", elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, a supporto dell'attività degli organismi di controllo che hanno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni. Dall'introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi – conclude Coldiretti BAT - all'estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull'origine, dall'introduzione di sanzioni aggiuntive come l'interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo alcune delle misure previste dal provvedimento.